CORSO PRATICO SU DIAFANOSCOPIO, SU RIUNITO E SU SIMULATORI SPECIFICI DI ORTODONZIA LIVELLO I
32 CREDITI ECM
PROGRAMMA SINTETICO DELLE ESERCITAZIONI
I partecipanti ai corsi vengono guidati alla formulazione della diagnosi ortodontica con una serie di esercitazioni pratiche e attraverso la raccolta dei records diagnostici (foto, modelli, e Rx).
Vengono analizzate con una serie di esercitazioni pratiche su diafanoscopio e le classificazioni delle malocclusioni partendo dal concetto di normalità e le alterazioni di questo.
I partecipanti avranno la opportunità, lavorando su simulatori specifici con una serie di esercitazioni pratiche, di familiarizzare con gli strumenti della ortodonzia fissa (bande, attacchi, fili) procedendo alla esecuzione di un bandaggio e lavorando con i fili ortodontici per confezionare archi e anse sui fili.
I partecipanti sono seguiti dal docente-tutor durante tutte le esercitazioni.
Le metodiche vengono descritte analiticamente con proiezioni fotografiche “step by step” ad alto ingrandimento, illustrate immediatamente dai docenti-tutor con riprese televisive a circuito chiuso e subito fatte eseguire su simulatori specifici ai partecipanti ai corsi.
Tutti gli strumenti necessari sono ad immediata disposizione dei partecipanti ai corsi.
Viene consegnato ai partecipanti un testo illustrante analiticamente le tecniche che vengono fatte eseguire su simulatore e che servono per la memorizzazione delle metodiche delle esercitazioni eseguite.
Non e’ prevista alcuna precedente esperienza pratica delle metodiche oggetto dei corsi.
DESCRIZIONE GENERALE DEL METODO DIDATTICO
Nella nuova sede didattica di Padova vi sono 25 posti di lavoro al riunito adiacenti alla sala dimostrazione con telecamera a circuito chiuso.
Il corso completo consiste in una serie continua di 20 ore di esercitazioni pratiche su simulatori e su typodont.
In ogni esercitazione pratica i partecipanti sono aiutati continuamente dal docente-tutor al loro posto di lavoro al riunito.
Tutte le esercitazione pratiche presentano difficoltà volutamente maggiori della pratica clinica per permettere a tutti i partecipanti la acquisizione rapida delle metodiche anche se privi di precedenti esperienze.
Il personale fornisce, ad ogni partecipante, i simulatori, i vassoi con tutti gli strumenti e i materiali didattici necessari.
Tutte le esercitazioni vengono analizzate con telecamere a circuito chiuso nella sala dimostrazione.
Per la memorizzazione delle metodiche ai partecipanti viene consegnato un programma dettagliato delle esercitazioni che serve per la acquisizione delle metodiche durante il corso e per la messa a punto delle procedure prima di applicarle su paziente.
Durante e alla fine del corso vengono consegnati ai partecipanti i moduli ECM che opportunamente compilati e consegnati alla segreteria permettono di ricevere immediatamente il certificato con i crediti ECM acquisiti per le esercitazioni eseguite durante il corso.
PROGRAMMA COMPLETO DELLE ESERCITAZIONI
PROVIDER ECM 539
DOCENTI: DOTT. GAETANO SALERNO
COMITATO SCIENTIFICO: DOTT. S. ARACCI DOTT.SSA A. ABBINANTE DOTT. G. SALERNO
CORSO PRATICO SU DIAFANOSCOPIO, SU RIUNITO E SU SIMULATORE DI ORTODONZIA LIVELLO I
I TESTI CON I DISEGNI STEP BY STEP DI TUTTE LE ESERCITAZIONI VENGONO CONSEGNATI AI PARTECIPANTI AL MOMENTO DELLA ISCRIZIONE
ESERCITAZIONI PRATICHE | ||
1) | ANALISI INIZIALE DELLA RADIOGRAFIA CON CRANIOSTATO IN POSIZIONE LATERO-LATERALE PER STUDIO CEFALOMETRICO: VALUTAZIONE SU DIAFANOSCOPI DI UNA LASTRA CORRETTA, LEGGIBILE ED UTILIZZABILE AI FINI ORTODONTICI | A B C D E F |
2) | IDENTIFICAZIONE SU DIAFANOSCOPIO DI TUTTI I PUNTI CEFALOMETRICI UTILIZZATI NELLA ANALISI DI JARABAK | A B C D E F |
3) | ANALISI SU DIAFANOSCOPIO DEL SIGNIFICATO DI TUTTI I PUNTI CEFALOMETRICI PRESI IN ESAME NELLA ANALISI DI JARABAK | A B C D E F |
4) | CALCOLO SU DIAFANOSCOPIO DEGLI ANGOLI UTILIZZATI NELLA ANALISI CEFALOMETRICA SECONDO JARABAK | A B C D E F |
5) | CALCOLO SU DIAFANOSCOPIO DELLE RETTE UTILIZZATE NELLA ANALISI CEFALOMETRICA SECONDO JARABAK | A B C D E F |
6) | ESECUZIONE SU DIAFANOSCOPIO DELLA ANALISI SCHELETRICA SECONDO BJORK | A B C D E F |
7) | ESECUZIONE SU DIAFANOSCOPI DELLA ANALISI DENTALE SECONDO BJORK | A B C D E F |
8) | ESECUZIONE SU DIAFANOSCOPIO DELLA ANALISI DEL TIPO DI ROTAZIONE MANDIBOLARE SECONDO BJORK | A B C D E F |
9) | CALCOLO SU DIAFANOSCOPIO DEI VALORI ANGOLARI CHE PERMETTONO DI ANALIZZARE SUL PIANO SAGITTALE I RAPPORTI SCHELETRICI | A B C D E F |
10) | CALCOLO SU DIAFANOSCOPIO DEI VALORI ANGOLARI CHE PERMETTONO DI ANALIZZARE SUL PIANO SAGITTALE I RAPPORTI DENTALI | A B C D E F |
11) | CALCOLO SU DIAFANOSCOPIO DEI VALORI RELATIVI AL TIPO DI ROTAZIONE MANDIBOLARE CHE DETERMINA UNA CRESCITA VERSO LA IPODIVERGENZA, NORMODIVERGENZA O IPERDIVERGENZA (BRACHITIPO, NORMOTIPO, DOLICOTIPO) | A B C D E F |
12) | ANALISI DEI MODELLI IN GESSO SUL PIANO TRASVERSALE | A B C D E F |
13) | ANALISI DEI MODELLI IN GESSO SUL PIANO SAGITTALE | A B C D E F |
14) | ANALISI DEI MODELLI IN GESSO SUL PIANO VERTICALE | A B C D E F |
15) | CALCOLO SUI MODELLI IN GESSO DEL GRADO DI DISCREPANZA DENTOALVEOLARE | A B C D E F |
16) | RACCOLTA DEI DATI SALIENTI EVIDENZIATI DALLA ANALISI DEI MODELLI ED INTERRELAZIONE DI QUESTI CON IL RISULTATO DELLA ANALISI CEFALOMETRICA PER IMPOSTARE LA DIAGNOSI ORTODONTICA | A B C D E F |
17) | SCELTA DELLE BANDE DA APPLICARE SUI PRIMI MOLARI PERMANENTI SUPERIORI | A B C D E F |
18) | CONTROLLO DELLE BANDE SUI PRIMI MOLARI PERMANENTI SUPERIORI DEL SIMULATORE CON CONTROLLO DEI MOVIMENTI INDESIDERATI DI BASCULLE | A B C D E F |
19) | RIMODELLAZIONE DELLE BANDE SCELTE SUI PRIMI MOLARI PERMANENTI SUPERIORI DEL SIMULATORE | A B C D E F |
20) | SPATOLAMENTO DEL CEMENTO PER ORTODONZIA | A B C D E F |
21) | CEMENTAZIONE DELLE BANDE SUI PRIMI MOLARI PERMANENTI SUPERIORI | A B C D E F |
22) | CONTROLLO DELLE BANDE CEMENTATE SUI PRIMI MOLARI PERMANENTI SUPERIORI E RIMOZIONE DELL’ECCEDENZA DI CEMENTO | A B C D E F |
23) | SCELTA DELLE BANDE DAAPPLICARE SUI PRIMI MOLARI PERMANENTI INFERIORI | A B C D E F |
24) | CONTROLLO DELLE BANDE SUI PRIMI MOLARI PERMANENTI INFERIORI DEL SIMULATORE CON CONTROLLO DEI MOVIMENTI INDESIDERATI DI BASCULLE | A B C D E F |
25) | RIMODELLAZIONE DELLE BANDE SCELTE SUI PRIMI MOLARI PERMANENTI INFERIORI DEL SIMULATORE | A B C D E F |
26) | SPATOLAMENTO DEL CEMENTO PER ORTODONZIA | A B C D E F |
27) | CEMENTAZIONE DELLE BANDE SUI PRIMI MOLARI PERMANENTI INFERIORI | A B C D E F |
28) | CONTROLLO DELLE BANDE CEMENTATE SUI PRIMI MOLARI PERMANENTI INFERIORI E RIMOZIONE DELL’ECCEDENZA DI CEMENTO | A B C D E F |
29) | INDIVIDUAZIONE DEGLI ATTACCHI RELATIVI AGLI INCISIVI | A B C D E F |
30) | INDIVIDUAZIONE DEGLI ATTACCHI RELATIVI AI CANINI | A B C D E F |
31) | INDIVIDUAZIONE DEGLIATTACCHI RELATIVIAI PREMOLARI SUPERIOR | A B C D E F |
32) | INDIVIDUAZIONE DEGLIATTACCHI RELATIVIAI PREMOLARI INFERIORI | A B C D E F |
33) | MORDENZATURA CON ACIDO ORTOFOSFORICO IN GEL SULLA SUPERFICIE DEI DENTI DEL SIMULATORE | A B C D E F |
34) | LAVAGGIO E ASCIUGATURA DELLE SUPERFICI TRATTATE CON MORDENZATURA PER IL BONDING DI ATTACCHI DIRETTI | A B C D E F |
35) | POSIZIONAMENTO ED INCOLLAGGIO CON COMPOSITO MONOCOMPONENTE DEGLI ATTACCHI DIRETTI PER INCISIVI SUI DENTI DEL SIMULATORE | A B C D E F |
36) | POSIZIONAMENTO ED INCOLLAGGIO CON COMPOSITO MONOCOMPONENTE DEGLI ATTACCHI DIRETTI PER CANINI SUI DENTI DEL SIMULATORE | A B C D E F |
37) | POSIZIONAMENTO ED INCOLLAGGIO CON COMPOSITO MONOCOMPONENTE DEGLI ATTACCHI DIRETTI PER PREMOLARI SUPERIORI SUI DENTI DEL SIMULATORE | A B C D E F |
38) | POSIZIONAMENTO ED INCOLLAGGIO CON COMPOSITO MONOCOMPONENTE DEGLI ATTACCHI DIRETTI PER PREMOLARI INFERIORI SUI DENTI DEL SIMULATORE | A B C D E F |
39) | UTILIZZO DELL’ALTIMETRO PER EVIDENZIARE LAALTEZZA DI POSIZIONAMENTO DAL MARGINE OCCLUSALE ALLO SLOT DI CIASCUN ATTACCO DIRETTO PER OGNI SINGOLO DENTE DELLA ARCATA SUPERIORE DEL SIMULATORE | A B C D E F |
40) | UTILIZZO DELL’ALTIMETRO PER EVIDENZIARE LAALTEZZA DI POSIZIONAMENTO DAL MARGINE OCCLUSALE ALLO SLOT DI CIASCUN ATTACCO DIRETTO PER OGNI SINGOLO DENTE DELLA ARCATA INFERIORE DEL SIMULATORE | A B C D E F |
41) | EVIDENZIAZIONE DELL’ASSE LUNGO VERTICALE DI CIASCUN DENTE DELLA ARCATA SUPERIORE PER UN CORRETTO RIPOSIZIONAMENTO DELL’ATTACCO DIRETTO | A B C D E F |
42) | EVIDENZIAZIONE DELL’ASSE LUNGO VERTICALE DI CIASCUN DENTE DELLA ARCATA INFERIORE PER UN CORRETTO RIPOSIZIONAMENTO DELL’ATTACCO DIRETTO | A B C D E F |
43) | DEBONDING E RIMOZIONE DELLE BANDE E DEGLI ATTACCHI DIRETTI PRECEDENTEMENTE FISSATI SUI DENTI DELLA ARCATA SUPERIORE DEL SIMULATORE | A B C D E F |
44) | DEBONDING E RIMOZIONE DELLE BANDE E DEGLI ATTACCHI DIRETTI PRECEDENTEMENTE FISSATI SUI DENTI DELLAARCATA INFERIORE DEL SIMULATORE | A B C D E F |
45) | SCELTA DEI FILI INTRECCIATI PER LE FASI INIZIALI DEL TRATTAMENTO ORTODONTICO | A B C D E F |
46) | SCELTA DEI FILI TERMICI PER LE FASI INIZIALI DEL TRATTAMENTO ORTODONTICO | A B C D E F |
47) | SCELTA DEI FILI AD ALTO MODULO ELASTICO PER LE FASI INIZIALI DEL TRATTAMENTO | A B C D E F |
48) | POSIZIONAMENTO DEI FILI NELLE ARCATE SUPERIORI DEI SIMULATORI | A B C D E F |
49) | POSIZIONAMENTO DEI FILI NELLE ARCATE INFERIORI DEI SIMULATORI | A B C D E F |
50) | LEGATURE DEI FILI DELLE ARCATE SUPERIORI SUGLI ATTACCHI DIRETTI CON LEGATURE ELASTICHE | A B C D E F |
51) | LEGATURE DEI FILI DELLE ARCATE SUPERIORI SUGLI ATTACCHI DIRETTI CON LEGATURE METALLICHE | A B C D E F |
52) | LEGATURE DEI FILI DELLE ARCATE INFERIORI SUGLI ATTACCHI DIRETTI CON LEGATURE ELASTICHE | A B C D E F |
53) | LEGATURE DEI FILI DELLE ARCATE INFERIORI SUGLI ATTACCHI DIRETTI CON LEGATURE METALLICHE | A B C D E F |
54) | ANALISI E SCELTA DELLE PINZE ORTODONTICHE PER SAGOMARE E MODELLARE GLI ARCHI ORTODONTICI | A B C D E F |
55) | MODELLAZIONE DI ANSE AD OMEGA STOP E AD OCCHIELLO SU FILO 016 SS E FILO 018 SS | A B C D E F |
56) | MODELLAZIONE DI ANSE A PERA (TEAR DROP) SU BARRA DI FILO TONDO 016 SS E 018 SS | A B C D E F |
57) | MODELLAZIONE DI ANSE A PERA SU UNA BARRA DI FILO RETTANGOLARE 016 X 022 SS E 017 X 025 SS | A B C D E F |
58) | MODELLAZIONE DI ARCHI SUPERIORI, COME DA TEMPLATE DI VICK ALEXANDER, COORDINATI LIVELLATI E SIMMETRICI SU FILI TONDI 016 E 018 SS | A B C D E F |
59) | MODELLAZIONE DI ARCHI INFERIORI, COME DA TEMPLATE DI VICK ALEXANDER, COORDINATI LIVELLATI E SIMMETRICI SU FILI TONDI 016 E 018 SS | A B C D E F |
60) | UTILIZZO DELLA TORRETTA PER SAGOMARE I FILI RETTANGOLARI E DARE LORO LA FORMA OTTIMALE DI ARCATA | A B C D E F |
61) | CONFEZIONAMENTO DI ANSE A PERA DISTALI AI LATERALI SU ARCHI RETTANGOLARI IN ACCIAIO 017 X 025 SS PRECEDENTEMENTE SAGOMATI DAL CORSISTA PER LA CHIUSURA DEGLI SPAZI | A B C D E F |